Di Marco Valigi
Quanti successi per un binomio così insolito
A rendere la carriera di Akira ancora più straordinaria c’è stato un evento che mi ha fatto molto piacere: la compagnia telefonica Vodafone, nel 2018, cercava un cane da usare come testimonial peril suo dispositivo GPS ed ha indetto il concorso Vodafone dog academy. I candidati dovevano essere dinamici ed attivi; la prima selezione è stata effettuata in base ad una foto che si doveva inviare; io inviai una foto di Akira che faceva agility.
Qualche settimana dopo ricevetti una telefonata in cui mi dissero che Akira era uno dei dieci finalisti scelti tra 15000 cani. La giuria era rimasta colpita dall’immagine di una akita che faceva agility, cosa a loro dire, mai vista prima di quel momento. Così ci recammo a Milano insieme agli altri 9 finalisti dove girammo dei video ed il materiale che avrebbero dovuto usare in caso di vittoria.
Akira ha ricevuto i complimenti da parte degli organizzatori: per oltre un’ora ha girato libero per un parco di Milano facendo foto, video ed eseguendo i comandi che degli addestratori dello staff gli davano; sembrava un attore consumato a suo agio con la macchina da presa ed il ruolo che doveva interpretare.
Finito di girare ad ognuno dei dieci finalisti venne consegnato il dispositivo GPS che avrebbe monitorato il cane in ogni sua attività ed avrebbe vinto il concorrente che fosse risultato il più attivo e dinamico nei dieci giorni successivi. Io ero già al settimo cielo per aver partecipato e per il modo in cui si era comportato a Milano, ma quando alla fine dei 10 giorni lessi la mail il cui si diceva che Akira era stato il cane più attivo tra i finalisti e che quindi sarebbe stato il testimonial Vodafone per il dispositivo GPS non stavo più nella pelle per la gioia.
Quanto ottenuto in questi anni è stato frutto di tanto lavoro, ma molto del merito va al mio fantastico compagno di squadra a quattro zampe, con lui c’è un’intesa grandissima e ci capiamo al volo senza neanche bisogno di parlare. Ha saputo farsi capire anche quando era ora di andare in pensione e di abbandonare le gare di agility; forse sentiva che la pressione aumentava e quel gioco non gli piaceva più come all’inizio.
Un giorno siamo andati in gara e lui è rimasto immobile in mezzo al campo a guardarmi fisso aspettando solo che lo andassi a prendere per portarlo a casa, lo ha fatto per tre gare consecutive e lì ho capito che non aveva più voglia di fare quello sport che forse per lui stava diventando troppo pesante.
Così a quasi 9 anni Akira ha deciso di prendersi un po’ di meritato riposo, ma non è diventato un cane solo da divano (perché sul divano ci sale anche lui e gli piace molto), una o due volte a settimana ho continuato ad allenarlo, ma senza più la pressione delle gare e del cronometro fino alla soglia degli 11 anni.
Non importava se un salto non era abbastanza stretto o se una zona di contatto veniva saltata, ormai Akira non doveva dimostrare più nulla.Purtroppo l’età avanza anche per lui e, ad un certo punto, si è dovuto fermare del tutto, ora Akira ha quasi 13 anni è un vecchietto con diversi acciacchi, ma sempre con tanta grinta.
In questi anni ha fatto tanto, ha fatto vedere che un akita può fare cose che la maggior parte delle persone crede che per loro siano impossibili, ha esaltato la bellezza di uno sport che dovrebbe essere prima di tutto gioia di fare un’attività con il proprio amico a quattro zampe; mi ha regalato bellissime giornate in sua compagnia in cui ci siamo divertiti molto facendo insieme uno sport che piaceva ad entrambi.
E’ stato un compagno di vita unico ed insuperabile e gli sono grato per quello che mi ha dato; come amo sempre dire è stato lui ad insegnare più cose a me di quante io ne abbia insegnate a lui.
Ora siamo due pensionati dell’agility non pratico più attivamente questo sport, ma mi piace metterea disposizione degli appassionati le mie conoscenze cinofile ed a trasmettere la mia esperienza equanto appreso nella mie gare con Akira e come educatore cinofilo.
Commenti recenti