il morbo di harada

Malattie genetiche nel cane

La malattia di Vogt-Koyanagi-Harada

La sindrome uveo dermatologica è una malattia di rara incidenza che colpisce in modo prevalente i cani giovani o giovani-adulti di razza nordica ed è stata descritta inizialmente in Akita Inu, Siberian Husky, Samoiedo, Alaskan malamute, Chow-chow, ma occasionalmente anche in altre razze: Bassotto, Golden retriever, Pastore Australiano, Bobtail, Pastore dello Shetland, Setter Irlandese, Rottweiler e San Bernardo.–

informazioni di base

cosa dice lo studio

Dei 72 casi descritti in letteratura 58 sono stati segnalati negli Akita Inu (80.5%). Non vi è predisposizione sessuale anche se è osservabile una lieve prevalenza dei maschi.

quando si manifesta

Per quanto concerne l’età, il range varia dai 6 mesi ai 6 anni, con una prevalenza di manifestazione della malattia fra i 13 mesi e i 30 mesi negli Akita Inu.

Nell’uomo colpisce soggetti in età giovanile o adulti di mezz’età e la malattia ha una forte predisposizione razziale, molti pazienti infatti hanno origine orientale.

dove

In Giappone rappresenta circa il 6.8-9.2% di tutti i casi di uveite, il 2.5% in Brasile, il 15% in Argentina e dal 1-4% negli Stati Uniti. Non è riportata predisposizione sessuale.

lo studio

Non si conosce al momento l’eziologia di questa sindrome e neanche la sua patogenesi, anche se varie ipotesi sono state formulate su cause immunomediate a livello uveale e cutaneo. È fortemente sospettata una reazione autoimmune nei confronti dei melanociti. Alcuni autori ipotizzano che si tratti di una grave forma di vitiligine nella quale gli anticorpi avrebbero una particolare predilezione per il pigmento uveale. Sia nell’uomo che nel cane studi istopatologici documentano una perdita di melanociti nel tessuto uveale e nella cute. Un processo a mediazione immunitaria da parte delle cellule T nei confronti dei melanociti della coroide è stato dimostrato nell’uomo e la presenza di anticorpi circolanti antimelanina, antigangliosidi e anticorpi specifici antiretinici sono stati evidenziati sia in pazienti umani che nel cane.

  

Il meccanismo autoimmune può essere influenzato da fattori genetici od ereditari, ma sono state considerate anche cause scatenanti di natura infettiva (virali, batteriche, fungine) che agirebbero come elemento favorente la reazione immunomediata nei confronti delle cellule pigmentate (melanociti uveali e cutanei).

quaderni di dermatologia

Anno 7, n. 2, Dicembre 2002