Intervista a Mauro Giusti
Alcune domande poste al nostro addestratore
Domande & risposte sul mondo della cinofilia
1) Mauro, ci sono metodi educativi, diciamo così “non convenzionali”, che dovrebbero mettere in allerta il proprietario, sull’affidabilità di un educatore cinofilo?
Di metodi non convenzionali ce ne sono molti. La definizione di “NON CONVENZIONALE” è anche molto soggettiva. E’ una questione di carattere, spesso il bipede non tiene conto del quadrupede che c’è dall’altra parte del guinzaglio. Il consiglio più grande che posso dare è chiedere se conoscono la razza (e non solo per sentito dire). Non importa se hanno anni e anni di esperienza se poi non conoscono la razza. Andate a vedere come lavorano con i cani, che metodi e che strumenti usano e cosa vi propongono per il cane in base all’età e/o ai problemi che avete con lui. Fate sempre molte domande e aspettatevi sempre delle risposte esaustive.
2) Parliamo degli ALLEVATORI: come pensi che dovrebbero gestire un primo incontro col potenziale interessato alla razza AKITA? Mi spiego meglio; quali argomenti sono il MUST HAVE per promuovere l’acquisto consapevole di un cucciolo di razza AKITA?
Tolto le solite domande che oramai sono quasi scontate come “Come fa a conoscere questa razza?” credo che in alcune circostanze sia necessario valorizzare al meglio le caratteristiche di questa razza come aspetto positivo e non come fanno tanti che le valutano negativamente. Quindi, per esempio, prendiamo come riferimento il forte carattere che tutti dicono rende ingestibile questa razza. Se la si legge solo da questo punto di vista allora è inutile proporre l’acquisto di un akita. Ma se analizziamo meglio le caratteristiche comportamentali di questa razza e ne valorizziamo le reali potenzialità allora un allevatore dimostra di avere reale consapevolezza della razza che propone. Tale analisi può anche andare a discapito dell’allevatore che potrebbe perdere la vendita. Questo perché essere onesti può cozzare con quello che i potenziali interessati vogliono sentirsi dire. Già solo il fatto di dire di farsi aiutare da un educatore professionista della razza per capire come gestire la parte educativa del cucciolo può ritorcersi contro l’allevatore, perché il primo pensiero del potenziale cliente è “Ma che cucciolo mi sta dando? Ha già dei problemi tali da richiedere l’aiuto di un professionista?” senza invece comprendere il vero supporto che gli state offrendo per gestire al meglio il suo nuovo compagno di vita.
3) E poi, quali azioni nel concreto dovrebbe compiere un allevatore responsabile, senza trascendere oltre le sue competenze oggettive, per assicurare una vita serena al cane ed al proprietario?
Credo che alcuni allevatori, come fate già voi per esempio, dovrebbero cambiare le condizioni di vita dei cani riproduttori e la gestione delle cucciolate. Ovvero migliorare il livello di socializzazione dei cani riproduttivi sia con gli umani che con i loro simili. Nelle cucciolate di solito si vedono i cuccioli e la mamma mentre, come fate già voi, sarebbe meglio vedere anche il papà. Questo permette un miglioramento del periodo di impregnazione nei cuccioli.
4) Sui Social si leggere troppo spesso che con l’acquisto di un AKITA si sotto intende l’obbligo/vincolo di seguire un percorso con un educatore cinofilo (se non addirittura con un comportamentalista) a prescindere dalle specifiche competenze individuali o dall’indole del cane, allarmando i futuri proprietari a tal punto da non poter fare altrimenti. Anche un banale “capriccio” del cane diventerà un problema talmente insuperabile da richiedere l’intervento di un professionista. Cosa ne pensi? C’è davvero tanta “ignoranza”?
Purtroppo i Social sono una parte estremamente delicata e di solito, anche se inconsciamente, comunicano in modo sbagliato le informazioni. L’acquisto di un akita non richiede obbligatoriamente l’intervento di un professionista ma sicuramente richiede una buona dose di buon senso. Ma questo vale per tutti i cani. Una cosa che purtroppo si denota ampiamente è la scarsa conoscenza in materia cinofila che traspare spesso nei vari post sui Social.
5) C’è un tema che pensi sia poco trattato nella tua professione e per il quale ti va di spendere due parole al momento?
Di argomenti ce ne sono diversi ma credo che uno dei principali che viene poco trattato sia “LE DOTI CARATTERIALI DEL CANE”. Credo sia un argomento che aiuterebbe molto i proprietari dei cani a comprendere meglio il loro compagno a 4 zampe.
6) Siamo in Italia. Tu vivi e lavori in Piemonte collabori con noi in Lombardia ma hai clienti che provengono da molte regioni italiane anche del Sud Italia. Se dovessi dare un voto, in materia di educazione cinofila, che voto ci daresti?
Ho clienti ed amici sparsi un po’ in tutta Italia ma anche all’estero, per esempio in Svizzera, ma devo ammettere che la conoscenza cinofila non è una cosa legata a dove vivi. Secondo me le differenze fra Nord, Centro e Sud non esistono. Esistono persone che vogliono sapere ed imparare e persone a cui non importa.
7) In generale come si potrebbe aumentare la consapevolezza della cultura cinofila in Italia?
Aumentare gli interventi nelle scuole a tutti i livelli. Non solo elementari e medie ma anche scuole superiori ed università. La compagnia di un cane è terapeutica per le persone di tutte le età.
8) Mauro, vuoi raccontarci la soddisfazione più grande che hai avuto facendo l’educatore cinofilo? E la peggior delusione?
Ogni volta che vedo le persone serene e felici con i loro pelosi è una grande soddisfazione. La delusione arriva quando li vedo mollare. Fortunatamente per me in oltre 15 anni di lavoro è capitato raramente.
9) Qual è il miglior complimento che hai ricevuto in più di 15 anni che fai questo mestiere?
Il miglior complimento ricevuto è GRAZIE ma non quello detto ma quello che leggi nei loro occhi.
10) Mauro vorresti sapere cosa pensano di te i nostri clienti in allevamento quando svolgiamo i nostri incontri? Se sei d’accordo ti lascio alcuni pareri che abbiamo raccolto:
“Mauro a mio giudizio è non solo molto preparato come educatore ma in particolare sugli Akita e mette passione in quello che fa.“
“La sua dote di eccellente educatore è frutto di grande sensibilità e attenzione. E’ una persona di grande empatia.”
“Pur avendo io 3 Akita e quindi conoscendo un pochino la razza, ho trovato utilissime le lezioni di Mauro che ritengo una persona dotata di grande passione ed intelligenza.”
“Mauro: disponibile, competente, professionale. Il suo bagaglio di esperienza con gli Akita permette a chi partecipa alle sue lezioni di sentirsi sostenuto e poter grazie ai suoi insegnamenti affrontare molte situazioni, anche le più difficili che si possono presentare ai proprietari di questa razza. Credo che siano pochi gli educatori cinofili che possono vantare le sue qualità. Noi non possiamo che ringraziarlo infinitamente. Per merito suo ci amiamo ancora di più, proprio perché ci ha insegnato a capirci.“
“Un professionista ed allo stesso tempo una persona molto schietta. I suoi suggerimenti sono sempre molto utili per migliorare l’interscambio fra cane e padrone anche con razze particolarmente ostiche e testarde come i Pinscher.”
“Disponibile, alla mano, diretto, competente. Un mix di caratteristiche perfette per imparare da lui! Non potevamo chiedere di meglio!”
“A dire la verità, Mauro mi metteva un po’ di soggezione … L’ho visto solo due volte ma posso dire ora che la sua disponibilità e serietà nel rispondere ed impostare i vari esercizi mi ha convinto della sua preparazione e validità.”
“Io arrivo da un’altra esperienza con un educatore che mi ha un po’ lasciato allo sbaraglio con lui sono riuscita a impostare un nuovo lavoro e creare complicità con Fargo all’inizio ero titubante ora metto in pratica tutti i consigli che ha saputo darmi e sono molto più sicura di noi.”
“La cosa più sorprendente di Mauro, per me, è la capacità di inquadrare al volo le situazioni e le dinamiche cane/padrone. Mi piace molto la naturalezza con cui entra in relazione con gli amici pelosi.”
“Confesso anche io di essere arrivata all’incontro con un po’ di timore, sapevo che Mauro mi avrebbe messo davanti alle nostre lacune ma avevo allo stesso tempo la consapevolezza che mi avrebbe lasciato non solo soluzioni ed esercizi ma anche le ragioni che stanno dietro ai comportamenti di Mariko.”
Certamente avere un’idea di quello che pensano, positivo o negativo che sia, è un modo per migliorarsi e crescere ancora di più a livello professionale. Credo sarebbe bello dare spazio anche alle loro domande.
domande & risposte
- Come si può rendere meno “mamma dipendente” un cane dal suo umano?
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Risposta: La mamma dipendenza, come la chiami tu, la si interrompe facendo comprendere al cane che tu hai degli spazi personali a cui lei non può accedere. Devi imparare a mettere dei paletti. Evita di farti seguire ovunque ed ogni tanto isolati da lei.
- Vorrei chiedere cosa lo ha portato a scegliere la strada dell’educatore cinofilo?
- Risposta: la risposta potrebbe sembrare scontata come tante volte si sente. Perché amo gli animali, vivo con loro, ecc… invece devo dire che oltre all’amore per gli animali quello che mi ha spinto a diventare educatore è stata una sfida verso la monotonia, lo standard.
Io ho iniziato quando ho preso il mio primo akita giapponese maschio e tutti mi davano del pazzo. Avevo preso una macchina da guerra ed avrei avuto solo problemi, soprattutto con gli altri cani. I vari centri che ho girato e frequentato volevano farmelo gestire al pari di un pastore tedesco, un labrador, un border collie, ecc… cercando così di stravolgere la vera indole della razza. E tutti mi dicevano che erano cani impossibili da addestrare perché dei testoni, dei solitari. Quindi avrei ottenuto poco o niente a livello di obbedienza. Benissimo, mi sono detto, allora mettiamoci sotto a capire chi è l’akita in tutte le sue sfaccettature.
Un viaggio a 360° ed oltre. Così a distanza di un anno dal primo è arrivata la femmina di akita giapponese. Oltre che pazzo anche recidivo? No, per niente. Anzi si è aperto un mondo che nessuno voleva vedere e capire. Per questo motivo mi sono specializzato nelle razze del GRUPPO 5, ovvero tutte quelle razze che tutti evitano perché pensano impossibili da gestire o che danno solo problemi e basta. Beh, mi sono tolto molte soddisfazioni negli anni.Dal portare i miei cani liberi al vincere una nazionale debuttanti di obedience con il maschio quando aveva circa 2 anni. E chi è dell’ambiente sa bene cosa vuol dire un akita giapponese o americano, maschio o femmina che sia, a quell’età.